Fabio Bonsanto – Approccio olistico basato sui dati scientifici

approccio olistico basato sui dati scientifici

Il mio approccio clinico unisce evidenze scientifiche e visione olistica, mirando a ripristinare, preservare e migliorare nel tempo le funzioni compromesse.

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Specializzato in riabilitazione neuro-ortopedica e sportiva

Dr. Fabio Bonsanto

La crescente connessione commistione tra riabilitazione e nuove tecnologie mi ha portato il Dr. Bonsanto ad approfondire i temi filoni di ricerca riguardanti della medicina digitale ed in particolare le applicazioni di Computer vision, basate su machine learning, per la riabilitazione.

Questo interesse professionale milo ha portato ad assumere incarichi direttivi presso la più importante società scientifica nazionale operativa nell’ambito della medicina digitale: la Società Italiana di Telemedicina.

Distretti Corporei

Rachide

Il rachide, o colonna vertebrale, comprende tre tratti principali: cervicale, dorsale e lombosacrale.

Molti disturbi del rachide nascono da tensioni muscolari e abitudini posturali poco funzionali. A questi si aggiungono le classiche ernie e protrusioni discali, che possono irritare le strutture nervose e amplificare il dolore. Con il passare degli anni diventa più comune anche l’artrosi vertebrale, mentre stili di vita opposti come sedentarietà e sovraccarichi meccanici tendono a peggiorare ulteriormente il quadro. Una combinazione di questi fattori è spesso ciò che porta il paziente a chiedere una valutazione specialistica.

Spalla

La spalla è l’articolazione con più gradi di libertà del corpo umano. Questa grande mobilità la rende però anche vulnerabile a traumi e degenerazioni.

Molti problemi alla spalla partono da eventi traumatici, come cadute che provocano distorsioni o vere e proprie lussazioni gleno-omerali. A questi si sommano le lesioni della cuffia dei rotatori, in particolare del sovraspinato, che sono tra le più comuni. Non mancano quadri più lenti e persistenti, come tendinopatie croniche o calcificazioni, spesso responsabili di dolore continuo. La sindrome da conflitto subacromiale è un’altra causa frequente, legata allo sfregamento dei tendini sotto l’acromion, mentre l’artrosi dell’articolazione acromion-claveare tende a comparire con l’età o dopo anni di sovraccarico. Tutti questi elementi contribuiscono a una sintomatologia che merita una valutazione mirata.

Gomito

Il gomito è un’articolazione complessa che permette i movimenti di flessione, estensione, pronazione e supinazione dell’avambraccio.

La zona del gomito finisce spesso nei guai per sovraccarichi ripetuti o vecchi traumi che non si fanno mai davvero dimenticare. Ci sono le infiammazioni classiche, come l’epicondilite laterale e l’epitrocleite mediale, che rendono dolorosi anche i gesti più banali. Altre volte è la borsa olecranica a irritarsi e gonfiarsi, creando fastidio costante. Quando il problema riguarda il nervo ulnare, la situazione si complica con formicolii e perdita di forza tipici della sindrome del tunnel cubitale. In certi casi entra in gioco anche una lieve instabilità articolare, spesso post-traumatica, che mantiene la zona vulnerabile. Tutto questo può convivere nello stesso paziente, motivo per cui serve una valutazione precisa per capire da dove iniziare.

Polso

Il distretto polso-mano è essenziale per ogni attività quotidiana e lavorativa.

La mano e il polso possono diventare sede di disturbi molto diversi tra loro. La sindrome del tunnel carpale è tra le più comuni, con formicolii e perdita di sensibilità che peggiorano soprattutto di notte. Le tendiniti dei flessori o degli estensori creano dolore durante i movimenti ripetitivi, mentre la rizoartrosi colpisce la base del pollice rendendo difficili le attività di precisione. Il dito a scatto e le varie tenosinoviti aggiungono rigidità e blocchi fastidiosi. A tutto questo si sommano gli esiti di vecchie fratture o traumi contusivi, che possono lasciare strascichi a lungo. Una valutazione mirata è fondamentale per capire il quadro reale e impostare il trattamento più efficace.

Anca

L’anca (articolazione coxo-femorale) sostiene il peso corporeo e permette la deambulazione e la stabilità del bacino.

I problemi all’anca possono avere origini molto diverse. La coxartrosi è tra le più frequenti e rende progressivamente più difficile muoversi con fluidità. Nei pazienti più giovani o sportivi entra spesso in gioco il conflitto femoro-acetabolare, che irrita l’articolazione durante i movimenti ampi. Altre volte il dolore nasce dai tessuti circostanti, come nelle tendinopatie del medio gluteo o del piriforme, che limitano la camminata e la rotazione della gamba. La borsite trocanterica è un’altra causa comune, con un fastidio localizzato sul fianco che peggiora quando ci si sdraia sul lato. Chi ha già affrontato un intervento di protesi può presentare dolori residui o rigidità che richiedono un monitoraggio specifico. Tutto converge in un quadro che va compreso nel dettaglio per impostare un trattamento adeguato.

Ginocchio

ll ginocchio è una delle articolazioni più sollecitate del corpo umano.

Il ginocchio dà problemi per motivi che spesso si intrecciano tra loro. L’artrosi è una delle cause più comuni, con rigidità e dolore che avanzano gradualmente. Le lesioni meniscali o legamentose aggiungono instabilità e limitazioni nei movimenti, mentre le condropatie femoro-rotulee creano dolore davanti al ginocchio, soprattutto salendo le scale o dopo lunghe sedute. Nei più attivi si vede spesso la tendinopatia rotulea, legata a salti o carichi ripetuti. Non mancano i versamenti articolari e le infiammazioni sinoviali, che gonfiano l’articolazione e rendono ogni passo più pesante. Un quadro del genere richiede una lettura precisa per capire davvero cosa sta generando il disturbo.

Caviglia

Il complesso caviglia-piede è una struttura biomeccanica fondamentale per la stabilità, la deambulazione e l’equilibrio.

La caviglia tende a dare problemi dopo distorsioni, soprattutto se i legamenti hanno subito lesioni che rendono l’articolazione meno stabile. Le tendinopatie dell’Achilleo, del tibiale posteriore o dei peronei sono frequenti nei periodi di sovraccarico. La fascia plantare può infiammarsi e, nei casi più ostinati, formare uno sperone calcaneare. Gli esiti di fratture o vecchi traumi aggiungono rigidità, mentre un appoggio alterato come piede piatto, cavo o iperpronazione mantiene il dolore nel tempo. Una valutazione mirata aiuta a capire il quadro reale.

Lesioni Muscolari

Le lesioni muscolari rappresentano una delle cause più frequenti di stop negli sportivi, ma possono incorrere anche durante attività comuni in seguito a movimenti bruschi o sforzi improvvisi.

Quando si parla di lesioni muscolari strutturali, il grado indica quanto il tessuto è compromesso e quanto tempo servirà per tornare a una funzione normale. Le lesioni di tipo 3A sono parziali e poco estese, con un recupero che in genere si risolve in una o due settimane. Le 3B coinvolgono una porzione più ampia di fibre e richiedono tre-cinque settimane prima di riprendere l’attività senza rischi. Il tipo 4 rappresenta invece la rottura completa del muscolo o un distacco tendineo: qui i tempi superano facilmente i tre mesi, anche se l’intervento chirurgico è poco frequente.

Cura Integrata basata su Evidenze: Ripristinare, Preservare, Migliorare

L’approccio clinico del Dr. Bonsanto si basa sulle evidenze scientifiche più attuali e si focalizza sull’applicazione di una visione un approccio olistico che mira a curare il paziente ripristinando strutture e funzioni compromesse, preservandole nel tempo e migliorandole nella direzione desiderata dal paziente.